Che cosa sono i fenotoli?
I fenotoli sono dei pastrocchi musicali. Sono scarabocchi che nascondono tutta la musica del mondo. Se ci guardi dentro inizi a sentire la musica suonare!
E poi hanno dei nomi che fanno ridere.
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Da dove vengono i nomi?
Beh sono un ulteriore suggerimento sonoro, fonemi in libertà senza significato che suggeriscono un suono parlato.
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Per approfondire
Il fenotolo è un tratto improvvisato strettamente legato al momento in cui viene realizzato che suggerisce in forma visiva un'esperienza sinestesica. Dentro questo disegno si nascondono dei suoni, improvvisati, che nascono quando un musicista interpreta il segno. Il tratto è un suggerimento, una suggestione visiva che propone delle strade sonore da sperimentare, anch'esse improvvisate. Non è una partitura in senso classico ma piuttosto in senso contemporaneo e ogni volta che un fenotolo viene eseguito nasce una musica diversa, perché cambia, insieme alla sensibilità dell'esecutore, anche la sua ispirazione ed il contesto nel quale viene eseguito. I fenotoli non hanno un significato e chiunque li guardi può vederci ciò che vuole.
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Il tratto ed il suono
La musica ha un tempo proprio che si discosta dallo scorrere del tempo lineare. All'interno del tempo della musica si crea una bolla spazio temporale che è legata al momento e che non ha niente a che fare con lo scorrere del tempo cronologico. E' più il tempo dell'emozione, del compimento di qualcosa (Kairos) che è composta da più dimensioni. Quando il tratto sonoro si libera della linearità e si manifesta in più direzioni, la musica che suggerisce si sviluppa in una multi-direzionalità spazio-temporale che si avvicina sempre più all'emozione.
Non esiste un fenotolo ripetibile e non esiste una musica uguale che nasca da un fenotolo, ciò che dà vita al fenotolo è l'incontro fra la suggestione visiva suggerita e l'esperienza ed il vissuto di chi lo guarda o lo esegue. La funzione dell'osservatore (o dell'esecutore) è quindi determinate e creativa quanto il tratto stesso.
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MIRIO COSOTTINI, Non linearità per aprirsi all’improvvisazione musicale, “Musica Domani”, n. 151, giugno 2009
MIRIO COSOTTINI, Non linearità e segno grafico, “Musica Domani”, n. 164-165, settembre-dicembre 2012
JONATHAN D. KRAMER, Il tempo musicale, in Enciclopedia della musica, vol. 2, Einaudi, Torino 2002
BRUCE ELLIS BENSON, The Improvisation of Musical Dialogue. A Phenomenology of Music, Cambridge University Press, Cambridge 2009
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What are fenotoli?
Fenotoli are doodles that holds in itself all the music in the world. If you look into it you start hearing the music. Moreover, it has names that make you laugh.
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Where do the names come from?
Well they are a further sound suggestion, meaningless free phonemes that suggest a spoken sound.
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To know more
Fenotolo is an improvised feature closely bound to the moment in which it is made that visually suggests a synaesthetic experience. Within this design there are hidden sounds, which are improvvised arising when a musician interprets the sign. The stroke is a visual clue that suggests acoustic roads to experiment with, and these roads are improvised as well. It is not a score in the classic sense but rather in a contemporary sense. Every time a fenotolo is performed, a different music is born, because it changes together with the sensitivity of the performer, also his inspiration and the context in which it is performed. Fenotoli have no meaning and anyone who looks at them can see what they want. If you look at a fenotolo, you make it live with the parts of you!
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The stroke and the sound
Music has its own time that differs from the flow of linear time. Within the time of music a space-time bubble is created, linked to that moment and which has nothing to do with the flow of chronological time. It is rather the time of emotion, of the fulfillment of something (Kairos) which has a non-linear conformation. When the acoustic tract is also free of linearity and manifests itself in several directions, the music it suggests develops in a mutli-directional space-time) that gets closer and closer to emotion. There is no repeatable fenotolo and there is no same music coming from a fenotolo from time to time. What gives life to the fenotolo is the encounter between the suggested visual suggestion and the past of those who look at it or perform it. The function of the observer (or performer) is therefore as decisive and creative as the stroke itself.
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MIRIO COSOTTINI, Non linearità per aprirsi all’improvvisazione musicale, “Musica Domani”, n. 151, giugno 2009
MIRIO COSOTTINI, Non linearità e segno grafico, “Musica Domani”, n. 164-165, settembre-dicembre 2012
JONATHAN D. KRAMER, Il tempo musicale, in Enciclopedia della musica, vol. 2, Einaudi, Torino 2002
BRUCE ELLIS BENSON, The Improvisation of Musical Dialogue. A Phenomenology of Music, Cambridge University Press, Cambridge 2009